Arrivati in paese si nota subito la statua in bronzo dedicata ai caduti delle due guerre mondiali. Di fronte fa bella mostra la fontana rotonda in pietra. Inoltre da visitare le due chiese e l'ex lavatoio pubblico oltre ad altre opere sparse per il paese.
L'edificio Comunalesi trova quasi al centro del paese, lungo il corso Antonio Gramsci. Questa venne acquistata nel 1844 e ristrutturata ed allargata nel 1960 con l'acquisto di una casa confinante, per poi essere diroccata e ricostruita nel 1968 a seguito del sisma che ha colpito la Valle del Belice.
Sulla via Vittorio Emanuele, a ridosso della chiesa di S. Stefano è presente un orologio a torre, risalente al 1839, diroccato e ricostruito nel 1991 dall'Arch. Gaetano Oddo.
La prima chiesa cristiana costruita nel paese risale al 1246. Oltre alla chiesa di S.Stefano e quella di San Giuseppe lungo la strada statale che porta a Corleone s'incontra una chiesetta, con il prospetto in pietra intagliata, dedicata alla Madonna (Madonnuzza), con all'interno la statua della Pietà.
Sulla strada provinciale che porta a Contessa Entellina c'è un'altra piccola Cappella dedicata a San Francesco di Paola.
Nel 1997 sulla strada statale che porta a Bisaquino è stato collocato un Crocifisso e poco distante la statua del Beato Padre Pio da Pietralcina (Governali da Corleone).
Zone archeologiche
Ai piedi del Monte Castellaccio, a soli 5 Km. dall'attuale centro, ancor oggi, è possibile ammirare la strada di accesso al vecchio abitato di Campofiorito, in parte intagliato nella roccia, e la sua prosecuzione all'interno. L'abitato si compone di due terrazzi artificiali, che oltre a servire per la sistemazione ubica, servivano anche a creare delle cinte murarie ben difese e comuncanti tra loro per mezzo di piccole porte con accessi gradinate, ben difese da piccole torri, sia circolari sia rettangolari, poste sui fianchi.
Altri siti archeologici sono la zona di Conte Ranieri, che si estende per circa un ettaro ai piedi del monte Castellaccio, ad un centinaio di metri dal torrente Batticano; Piano delle Giumente, ove sorge una classica antica fattoria romana, riutilizzata e rimaneggiata nei secoli.
Il sito archeologico si estende in una zona ricca d'acqua a dominio della sottostante vallata e di due rilievi, il Tiracalenta di mt. 1080 ed il monte Trione che supera 1200 mt. d'altezza.
Lungo la via Mulini sorge l'area di Pirrera alta, ove è stato scoperto un ricco insediamento, abitato un tempo da alcune comunità antropiche. Proseguendo sulla via Mulini ci si addentra nella zona di Pirrera bassa. Dalla contrada Giardinello provengono, invece, ceramiche sporadiche attestanti vari periodi storici.
La zona di Scorciavacche, vede la presenza dei resti del così detto castello di Scorciavacche, costituiti da vari ambienti per i lavori agricoli e la chiesa, dando al visitatore l'idea della ricchezza che assunsero i religiosi in Sicilia. Altra zona archeologica è quella di Montagna di San Giovanni, ove sono stati rinvenuti resti di vasellame da cucina ascrivibile all'età indigena. Cozzo Tarucco è la dimostrazione di come i primi insediamenti umani della Sicilia si disposero prevalentemente nei dintorni delle sorgenti, delle grotte o lungo i terrazzi fluviali, ben protetti da evenutlai aggressori.
In contrada Balatazza sorge un sito che si estende su un cocuzzolo roccioso a dominio di una scenografica ansa del torrente Coda di Volpe. Nella zona della Masseria Balatazza sono presenti dei ruderi di quella che un tempo fu una fattoria agricola con annessa chiesa e magazzini per le derrate alimentari.
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