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::Chiesa di San Michele a Sambuca di Sicilia » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa di San Michele

Chiesa di San Michele




Doppiato l'arco di sinistra del Palazzo Municipale si entra in Via Belvedere. Sulla sinistra è Largo S. Michele. Vi sorge la chiesa omonima, considerata per tradizione - in quanto ad età - come la seconda chiesa di Sambuca. Molto probabilmente fu fondata subito dopo la cacciata dei Saraceni, nella prima metà del XIII secolo. Lo prova il fatto che la porta centrale di questa chiesa, all'atto della costruzione, si apriva sulla parte opposta, dove oggi è l'abside. In queste parte, prima del 1400, non esistevano altri impianti urbani se non la Chiesa di S. Giorgio: entrambi le chiese, quindi, si affacciavano sulla medesima piazza. D'altro canto nel lato sud, oggi Largo S. Michele, dove si affaccia la chiesa, correva solo il bastione che chiudeva Zabut.
Quando vi sorse il Palazzo Truncali-Panitteri (1500) ed ebbe inizio l'espansione del primo nucleo urbano si rese necessario creare l'ingresso della chiesa nel lato sud. E ciò anche per obbedire alla tradizione cristiana, che allora era rigorosamente osservata, di orientare le chiese verso l'«Oriens» e con l'apertura verso il punto opposto.
L'assetto, con costruzione dell'intero frontespizio, del campanile con relativa scala a chiocciola in tufo arenario a blocchi concentrici, e dei tre portali con rispettive porte, pare essersi concluso nel 1596. Questa data risultava scritta sul piedistallo di una colonna, vicina al nuovo portale sino al 1932. In quell'anno crollò la volta della navata centrale e di quella destra; la chiesa venne restaurata anche nelle fondamenta e la data scomparve. La Chiesa è dedicata a San Michele Arcangelo presenta linee architettonicamente perfette, colonne quadrangolari, volte a botte. Vi si venera un crocefisso ligneo su croce laminata in argento. entrambi databili a fine cinquecento. Interessante la statua equestre lignea di S. Giorgio, il fercolo secentesco, in legno scolpito che veniva usato per portare in processione il Crocefisso. Nelle pareti dell'abside si possono ammirare due affreschi di Gianbecchina raffiguranti angeli con trombe.




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