Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Santuario M. della Cava - Pietraperzia
L'origine storica del Santuario Maria Santissima della Cava è collegata alla Santa Immagine della Madonna, che ivi è venerata.
L'immagine(dipinta su una lastra di pietra arenaria), fu ritrovata prima del 1223 da un muto trapanese,che, recatosi nelle vicinanze di Pietraperzia, scavò e trovò la Santa Effigie, ed immediatamente il muto riacquistò la parola lodando ad alta voce Maria; la contrada "Runzi", da allora fu chiamata "Maria Santissima della Cava".
La sacra immagine fu collocata dentro la chiesa e fu incorporata nel muro frontale; la chiesa con l'immagine miracolosa è divenuta meta di continui pellegrinaggi; in modo particolare nel mese di maggio ogni giorno la gente a piedi fa i viaggi alla Madonna, per la dovizia di grazie ottenute. La chiesa nella situazione attuale, fu costruita alla fine del 1600 ad opera di persone facoltose e con le offerte dei fedeli è stata rimessa a nuovo. Sull'altare troneggia l'immagine della Madonna, consistente in un muro di pietre in cui è dipinta Maria Santissima della Cava, nell'atto di allattare il Bambino Gesù, che mostra di essere sazio e di rimirare qualcuno per ascoltare le suppliche: la madre ed il figlio sono nell'atto di benedire. La Madonna è collocata su un trono artisticamente intagliato, in legno cipresso e dorato con oro zecchino, opera di antichi artisti. Di rilievo artistico si ha un piedistallo in alabastro con sculture del Gagini, mentre gli stucchi appartengono al Fantauzzo. Fin dall'epoca dei ritrovamento, grande è stata la devozione del popolo pietrino che la scelse come Patrona. La festa principale è celebrata la sera del 14 agosto; a mezzanotte il vescovo della diocesi celebra una messa solenne e subito dopo impartisce la benedizione alle macchine. Di notevole importanza e fascino sono i "Sabati" del mese di maggio, che sono dei pellegrinaggi che vengono organizzati in maniera sfarzosa da camionisti, trattoristi e da carrettieri, che vengono da varie parti della Sicilia e che ostentano i loro carri, veri capolavori di arte siciliana.