Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa e Casale di San Pietro
Posto con l’annessa chiesa, ormai sconsacrata, lungo le rive del fiume Platani, il casale di S. Pietro, risale al periodo bizantino, e si trova a 5 km di distanza dal centro abitato. La località, da diversi storici, viene indicata come l’antica stazione “Comiciana”, ubicata sull’antico tracciato romano che collegava Agrigento a Palermo, conosciuto come itinerario di Antonino.Viene ricordata in quanto il 10 luglio 1391 è stata sede di un Parlamento del Regno siciliano indetto dai quattro Vicari, per iniziativa di Manfredi Chiaramonte,Conte di Castronovo, il quale aveva preso inpegno con il legato del Papa Bonifacio IX di fare cessare le discordie interne alla Sicilia. In questa seduta, i baroni convocati presero la decisione, poi non mantenuta, di non incoronare Martino re di Sicilia, in quanto l’aver sposato Maria, figlia di Federico III d’Aragona, non gli dava il diritto di reclamare il regno di Sicilia, per il fatto che la dispensa alle nozze era stata concessa dall'antipapa Clemente e non da Bonifacio IX. La vicenda ha avuto eco anche in un canto popolare siciliano, raccolto dal Vigo:
A Castrunovu cinquanta baruna
di Lutti li paisi e li citati
ecu arceri, ccu cavaddi e ecu piduna
juraru supra di li spati.
Po’, mannaru un curreri a la Curuna:
Semu cca, tutti pronti e boni armati
a sirvimentu di la Sacra Curuna,
a difesa di Vostra Maistati.
Fu Manfredi Chiaramonte ad accogliere l'invito dei baroni ad opporsi al re, ma Martino, contrariamente alle decisioni prese dal Parlamento di Castronovo, divenne re di Sicilia con la conseguenza che si determinarono in tutto il territorio siciliano delle discordie. Il figlio di Manfredi Chiaramonte, che aveva ereditato la signoria, portò avanti l'impegno assunto dal padre. Ciò gli costò la vita, infatti l' 1 Giugno 1392 venne decapitato davanti al suo palazzo Steri di Palermo.
La chiesa rimase aperta al culto fino agli inizi dell’800, oggi è in rovina; al suo interno si trovava una statua di S. Pietro in cattedra (attribuita a Domenico Gagini) oggi nella Chiesa Madre.