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Chiesa di Santa Chiara - Enna
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::Chiesa di Santa Chiara a Enna » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa di Santa Chiara - Enna

Chiesa di Santa Chiara - Enna




Lungo via Roma,la via principale di Enna, si giunge in Piazza Colajanni, dove sorge un complesso monumentale che , insieme alla chiesa di Santa Chiara, comprende l'antico collegio dei Gesuiti, prosecuzione del Convento delle Benedettine.
La chiesa è fiancheggiata da bei edifici, come ad esemio il Palazzo Pollicarini ed è stata edificata tra il 1614 e il 1616, grazie alle donazioni della famiglia del nobile Francesco Rotundo, su delle strutture già esistenti; da notare a questo proposito, le sovrapposizioni di stili, dal gotico al tardo barocco, tipiche anche del gemello convento delle Benedettine. La chiesa fu sede della Compagnia di Gesù fino al 1767, anno in cui i Gesuiti vennero cacciati dalla Sicilia. In seguito la chiesa , insieme al complesso conventuale, fu affidata alle clarisse, per poi divenire nel secondo dopoguerra, Sacrario dei Caduti con le cappelle laterali trasformate per ospitare i loculi dei soldati caduti in guerra.
Il convento, già dall'inizio del '900, ha ospitato sia le scuole elementari sia il liceo ginnasio statale. All'esterno la facciata è sobria, elegante e la solenne scalinata contribuisce mirabilmente alle proporzioni del complesso monumentale, che da una parte fa sistema col palazzo Pollicarini, mentre dall'altra fronteggial parte posteriore del monastero delle Benedettine; a sud si apre un mirabile belvedere che domina fino al quartiere dello Spirito Santo e fino alla Torre di Federico II.
La chiesa, secondo i canoni dei Gesuiti, è costituita da un'unica navata molto ampia in stile barocco. All'interno della chiesa da notare i bellissimi ferri battuti a "petto d'oca", aggiunti dopo la cacciata dei gesuiti, che dovevano nascondere le preghiere delle monache.
Da ammirare:
- l'altare intagliato magistralmente con magnifiche dorature (del quale se ne sconosce l'autore) posto in una delle cappelle laterali
- un pregevole pavimento di maiolica del 1852, dai colori sgargianti, in cui sono raffigurate una veduta della città di Santa Sofia e un battello a vapore.
- un dipinto di Giuseppe Salerno detto "lo zoppo di Gangi",
- una grande tela raffigurante la "Madonna delle Grazie", proveniente dal monastero di Santa Maria delle Grazie, e attualmente trovasi presso il Museo Alessi.
- il quadro di Suor Maria Teresa Librizzi (fondatrice del Venerabile Monastero di S. Chiara e di Tutte le Grazie) che morì in Castrogiovanni l'1 giugno 1812.
- un mosaico raffigurante l'episodio della morte dei soldati precipitati dalla rocca presso il cimitero durante i bombardamenti. - Le tele sull'abside, ai lati dell'altare a sinistra, la presentazione di Gesù al tempio, a destra, l'annunciazione. Ma ciò che maggiormente attira l'attenzione dei turisti sono sicuramente i monumentali loculi inseriti nelle originarie cappelle laterali.



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