Due sono le aree sono di grande interesse per il visitatore, alle estremità opposte della città: Molino a vento e Capo Soprano.
Nella zona di Molino a vento, su di una collina vicino il mare, dov'era l'acropoli greca, si possono ammirare i resti di un intero quartiere dell'antica città, con strade, case e negozi, (metà circa del VII sec. a. C.) parti della cinta fortificata e, a sud, due templi dorici (la decorazione fittile policroma si trova nei Musei di Gela e Siracusa) .
Doverosa una visita all'interessante Museo archeologico regionale di Gela, inaugurato nel 1958, ricco di reperti antichi che illustrano la storia della città e della Sicilia intera; vi si conservano oltre 4.000 pezzi.
Lasciata l'acropoli, ci si può avviare sul lungo corso Vittorio Emanuele, sino alla biforcazione per Capo Soprano.
A nord e a sud erano le grandi necropoli del VII e VI sec. a. C. Ancora più avanti, ad ovest, si trova la necropoli di Piano Notaro, V sec. a. C. In questa parte della città, è stato possibile lasciare in luce un edificio termale, costituito da due ambienti, di cui uno, su due livelli, con 14 vasche di tipo greco ed altre 22 disposte a cerchio.
Le fortificazioni greche, all' estremità occidentale di Capo Soprano. sono il monumento più importane di Gela, ed una delle più interessanti opere dell'architettura militare greca. Scoperte nel 1948, giacevano sotto montagne di sabbia. Si presentano costruite con doppia tecnica: in blocchi di pietra arenaria, nella parte inferiore, fine V sec.; in mattoni di argilla cotta al soIe, nella parte superiore, seconda metà del IV sec. (per alcuni, tutto apparterrebbe a quest'epoca). Una portella 'scea' di forma archiacuta, e una vera e propria porta, e i resti di tre torri, appaiono rimaneggiati.
Nella città moderna sono da visitare: - in via Matrice, la Chiesa Madre, Santa Maria Assunta, del '700, costruita con le pietre del tempio dorico di Molino a vento, all'interno della quale si conservano numerose opere d'arte, tra cui la sacra icona della Madonna dell'Alemanna - la chiesa di San Giuseppe, del '300, in Largo Salandra, con due portali coevi.
- nel Convento dei Cappuccini, edificato nel XIII secolo e poi abbandonato (oggi eagrave; unospedale), si trova la Chiesa della Madonna degli Angeli, che conserva numerose statue lignee.
A Gelasi possono vedere inoltre le Mura Timoleontee, la Torre di Manfria, il porto antico con i resti di una nave arcaica, i Bagni Grecie gli scavi di Piazza Calvario.
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