Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Favignana- Castello-S.Caterina
Il castello è ubicato sulla cima del monte Santa Caterina dal quale si domina tutta l'isola di Favignana e un vastissimo specchio di mare.
Già in rovina al tempo di Fazello, è stato radicalmente trasformato dalla costruzione del forte di Santa Caterina tra il XVI e il XVII secolo.
Nell'aspetto attuale, dovuto alle ricostruzioni d'età moderna, il castello di Santa Caterina ha pianta rettangolare con tre corpi sporgenti. La proprietà attuale è pubblica (Demanio militare).
Il Forte venne edificato su una preesistente torre di avvistamento saracena (IX secolo) da Ruggero II il Normanno nel XII secolo e quindi ampliato come quello di S. Giacomo nel 1498 da Andrea Rizzo, signore di Favignana, contro gli attacchi corsari.
Nel 1655 esso fu ulteriormente fortificato dagli Aragonesi. Il suo triste destino di carcere ebbe inizio nel 1794, quando i Borboni cominciarono ad inviarvi alcuni dei più gloriosi eroi del Risorgimento
in condizioni di prigionia a dir poco inumane .
Dopo lo sbarco di Garibaldi a Marsala, nel 1860, la folla che liberò gli ultimi infelici qui rinchiusi devastò nella sua furia l'interno delle celle e ogni cosa che potesse ricordare tanta ingiustizia. Ma la struttura dell'edificio rimase in piedi e venne trasformata in semaforo; poi anche questo andò in disuso poiché spesso il picco montuoso è avvolto dalle nuvole ed è invisibile ai naviganti proprio quando servirebbe di più. Il Forte S. Caterina avrebbe potuto ora servire alla riflessione degli italiani, ma pare che qualcosa si opponga ad una sua destinazione di pace.
Il lungo crinale della Montagna Grossa si snoda attraverso altre cime e passi: Punta Campana (m 295), Portella del Cervo, Punta Grosso (m 252), in un succedersi di rocce carsiche e di grotte tutt'altro che agevoli. Chi volesse inoltrarsi deve tenere presente non solo l'asperità del terreno, ma il caldo che può farsi davvero soffocante e pericoloso in questi luoghi e la mancanza di sentieri ben segnati. Non è consigliabile entrare in buchi e grotte senza una buona guida locale e senza un adeguata attrezzatura.
Notizie storiche:
1185 - Un geografo arabo del IX secolo, Ibn Khurdadhbeh, ricorda Favignana in qualità di gazirah ar-rabib, cioè "isola del romito". La medesima testimonianza viene riportata nel 1185 da Ibn Jubair, il quale ricorda sull'isola una sorta di castello abitato da un romito.
1272 –Si documenta una tonnara - I Registri, IX, p. 43.
1274 - si menziona un castrum Favinnane per castellanum Palmerium Abbatem - Sthamer 1914, p. 140.
1281 si menziona un castrum Favognane custoditur per castellanum militem ad expensas suas - Sthamer 1914, p. 156.
1355 (ante) - Riccardus Abbate e castellano di Favignana - Cosentino 1886, p. 126.
1355 ca. - l'insula Famignane cum castro e annoverata nella lista di terre e castelli feudali - Librino 1928, p. 209.
1356 - Nicolo Abbate è castellano di Favignana - Cosentino 1886, pp. 149-150, doc. CLXXIII.
1398 - Favignana appartiene al demanio reale - SMDS, III, p. 224.
1409 - castrum con castellano e quattro serventi - ACA, Real Patrimonio, Maestro Racional 2506 (Maurici 1992, p. 296).
1556 – Fazello ricorda la fortezza in rovina - Fazello 1817, I, I, I, p. 20.
1578 - T. Spannocchi si riferisce al castello come «antico ma di buona fabbrica».
Probabilmente tra il XVI e il XVII secolo l'intero complesso fortificato subisce quelle notevoli alterazioni che lo hanno tramandato fino ai giorni nostri.