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::Basilica di S.Sebastiano a Acireale » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Basilica di S.Sebastiano

Basilica di S.Sebastiano

Via Vittorio Emanuele II



Lo splendido prospetto principale della Basilica di S. Sebastiano sulla piazzetta Lionardo Vigo costituisce la più significativa voce del barocco acese ed una delle immagini emblematiche della città. L'attuale imponente basilica venne iniziata nel 1609 non essendo più sufficiente ad accogliere i fedeli la vecchia quattrocentesca chiesa che sorgeva dove ora è la chiesa di S. Antonio di Padova. Era appena finita nelle sue strutture, quando ebbe a subire i danni del terremoto del 1693 (andarono perduti gli affreschi di Baldassare Grasso nel coro) Il templio attuale venne quindi edificato in larga parte a partire dai primi del '700. ma già sul finire del secolo la ricostruzione era conclusa e si avviava l'opera di decorazione pittorica.
Dichiarata monumento nazionale, la basilica presenta una facciata a due ordini, realizzata in pietra bianca di Siracusa su disegno dell'acese Angelo Bellofiore (intarsi di Diego e Giovanni Flavetta). La facciata e' preceduta da una sinuosa splendida balaustrata ("galleria") realizzata nel 1756 da Giovan Battista Marini su progetto del Vasta, ricca di 10 statue raffiguranti personaggi dell'antico testamento; in basso la rinserrano pilastri bugnati, mentre in alto la conclude una ariosa loggetta campanaria. Ad animarla con raro equilibrio compositivo sono statue, fregi, mascheroni, puttini con festoni: un insieme che costituisce, all'indomani del tremendo sisma del 1693, un inno gioioso alla vita quale soltanto l'estro inventivo barocco poteva immaginare. La pianta, a croce latina, è a tre navate divise da pilastri. All'incrocio con il transetto s'imposta la cupola. L'interno è ricco di affreschi realizzati nel 1732-36 da Paolo Vasta, fra cui quelli del transetto sinistro e coro con alcune scene della vita di San Sebastiano e quelli nella cappella del SS.Sacramento (1738) con scene della vita del Cristo. Si possono ammirare anche affreschi di Venerando Costanzo (detto il Varvazza), cui si deve anche la Conversione di Cromazio nella lunetta del transetto destro. Nelle pareti del transetto e nella cupola sono interessanti dipinti ad encausto di Francesco Mancini (1899-1901). Gli affreschi della cappella di Gesù e Maria del palermitano Alessandro d'Anna. A destra del transetto si trova, la statua di San Sebastiano, che viene tradizionalmente portata in processione su di un fercolo argeteo il 20 gennaio. Tra le tele d'altare vanno ricordate l'Addolorata e la Trinità di P. P. Vasta e Vito D'Anna, ed i SS. Cosma e Damiano di Antonino Bonaccorsi. Il 20 gennaio, in occasione della festa religiosa di S. Sebastiano, che è compatrono della città di Acireale (particolarmente venerato per la sua protezione dal contagio della peste), i "devoti" trainano il fercolo ("vara") del Santo che ha nell'uscita e nel rientro momenti suggestivi e spettacolari.




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