Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Maria SS. Annunziata
Via Annunziata
Venne edificata intorno al 1453 su resti di strutture romane, ingloba infatti una torre delle antiche mura di cinta che divenne campanile.
La chiesa venne riedificata nei primi anni del 1600, modificando ed ingrandendo quella precedente, infatti lo storico Solìto affermò fosse stata costruita nel secolo prima. La costruzione della nuova basilica fu avviata grazie all'interessamento del cappellano Don Giuseppe Ciuffo e questi riservò per sé e per la sua famiglia una cappella per la propria sepoltura.
Con la sua caratteristica cupola in maiolica azzurra, rappresenta il simbolo della città, per la sua ubicazione in uno dei quartieri più storici.
L'Interno è a pianta basilicale, a tre navate scandite da colonne con archi centrici e coperta da volte a botte. L'esterno è dominato dalla cupola in maiolica azzurra che poggia su un alto tamburo ottagonale ed è sovrastata da un cupolino che domina il paesaggio urbano.
La facciata possiede un portale datato 1634 fiancheggiato da altri due più piccoli.
Il Complesso è preceduto da un giardino, al quale si accede da un ricco portale settecentesco sormontato da un'Annunciazione in stucco, la scala a duplice rampa, che ne permette l'accesso, è di origine medievale e da essa si scende nel vasto giardino attraverso cui si giunge alle tre porte della chiesa.
L'interno è con pilastri classicheggianti, il campanile a più ordini era arricchito da eleganti bifore ioniche e venne in parte demolito,perché pericolante, verso il 1930. I resti sono in parte sparsi nel giardino.
Un tempo la Chiesa era arricchita con opere molto pregiate come le tele di Vincenzo la Barbera o i dipinti che probabilmente risalgono alla scuola di Novelli che ora si trovano nel Duomo. Oggi parte degli arredi e delle opere che conteneva sono custoditi nella Chiesa Madre. All'interno è ancora presente un gruppo marmoreo che raffigura la Sacra Famiglia, opera del palermitano Andrea Mancino (Madonna col Bambino, 1494) e del carrarese Francesco Li Maistri (San Giuseppe, 1515), e che si trova nella cappella detta "della Grotta" a destra del transetto, che vuole ricordare la precedente che era posta nella chiesa antica e sottostante utilizzata come cimitero.
Quest' opera viene considerata la prima opera presepiale siciliana.
Nella chiesa era anche presente il "Crocifisso Nero" in ebano donato dal Re Alfonso di Castiglia, poi custodito in una cappella del Duomo ed i tanti miracoli ad esso attributi vengono descritti dal Solìto.
La Chiesa, attualmente, è chiusa da diversi anni e si trova in un grave stato di degrado. Ridotta in pessime condizioni, dovute anche ad un disastroso restauro avvenuto alcuni anni fa, furono demoliti con una ruspa tutti gli altari, la pavimentazione, parte delle fondamenta dei pilastri e distruggendo per sempre una vasta cripta dalle pareti affrescate di notevole bellezza e valore storico, ricorrendo così ad un successivo e urgente restauro alla copertura ed ai pilastri impedendone il crollo.