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Chiesa-Santuario SS. Madonna Odigitria
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::Santuario rurale SS. Madonna Odigitria a Piana degli Albanesi » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa-Santuario SS. Madonna Odigitria

Chiesa-Santuario SS. Madonna Odigitria




Ai piedi del monte Pizzuta, poco distante dal centro abitato, sorge la chiesa rurale della SS. Madonna dell'Odigitria (Klisha-Shejtërore Shën Mëria e Dhitrjes, XVI secolo), del 1488, anno in cui furono stipulati "I Capitoli di fondazione".
Il santuario fu ricostruito ed ampliato nel XVII secolo su progetto di Pietro Novelli. L'interno conserva ancora oggi tale struttura, l'unica a pianta quadrata con altare centrale del sec. XVIII in marmi misti con un'ampia cupola. In esso si conserva la grandiosa artistica statua della vergine Odigitria sorretta da due monaci, realizzata verso la fine del Seicento, in legno stuccato e dorato. Incassato nella statua si trova la venerata icona dell'Odigitria, portata dall'Albania nel XV secolo dagli esuli albanesi fondatori di Piana degli Albanesi. Di molto pregio è anche l'antica icona bizantina del XVI secolo, raffigurante la dormizione di Maria Vergine. Nelle navate laterali si trovano due piccole iconostasi e quattro altari in marmo rosso Kumeta con antichi stemmi delle famiglie albanesi Schirò, Matranga, Schiadà.
La chiesa, custodisce una Immagine di Madonna (olio su tela) eseguita da Novelli padre nel 1612 e una lapide, posta nell'ingresso centrale, nella quale sono brevemente riassunte le vicende dell'insediamento.
Secondo una leggenda popolare, fu costruita in onore della Vergine (la cui immagine i profughi albanesi avrebbero portato dall'Albania) la quale avrebbe indicato il luogo dove avrebbero dovuto insediarsi definitivamente e costruire le loro abitazioni.
Si narra che gli antichi Albanesi cercassero un sito conveniente dove erigere le loro abitazioni. I loro sacerdoti portavano, come l'arca santa, il quadro della Madonna Odigitria.
Stanchi del cammino, posarono quella sacra immagine su una pietra per riposarsi; e così prendere un po' di respiro.
Quando si accinsero a rimuovere la sacra immagine per rimettersi in cammino, si accorsero con loro meraviglia, che essa aveva lasciato sul masso la sua impronta.
Da cio' desunsero essere quello il luogo destinato dal cielo, dove dovevano fondare la loro colonia.
Il quadro della Madonna Odigitria, rimosso dal santuario e trasportato in paese, venne in possesso di uno dei migliori albanesi, chiamato Angelo Matranga, uomo ricco di fede e di beni di fortuna.
Sua moglie che si chiamava Pietra, lo teneva chiuso gelosamente dentro un forziere ben ornato e vi accendeva, tutti i martedì e i sabati dell'anno, una lampada; e potendolo, andava a visitare il santuario a piedi scalzi.
La poverina pativa di mal di pietra, che qualche volta le cagionava angoscia e dolore; cio' le accadde specialmente la notte del martedì 27 Marzo 1607.
Allora Pietra non potendo piu' resistere allo strazio che le arrecava il suo male, si rivolse con fede alla miracolosa immagine della Madonna Odigitria, dinanzi alla quale ardeva una lampada accesa, e vi affisso' gli occhi e il cuore, chiedendole di venire in suo aiuto. Immediatamente la grazia fu concessa, e la poverina mando' fuori due pezzi di pietra grossi quanto una noce.
I medici stimarono questa grazia, miracolosa. Ne' finirono quì le meraviglie.
In quello stesso mese di Marzo vi era siccita' e per avere la pioggia si fecero varie processioni di penitenza. Pietra volle tenere la lampada sempre accesa innanzi alla sua dolce Madonnina.
Ed ecco che si accorge ad un tratto che l'olio della lampada era diventato così bianco da sembrare latte, pur tuttavia continuando ad ardere in ossequio della Madre di Dio. Sparsasi la voce del prodigio, fu un accorrere di tutto il paese.
La suddetta lampada fu portata e serbata nella chiesa di San Giorgio pur continuando ad ardere nella stessa maniera.
Fu allora che Angelo e Pietra, degni consorti, vedendo la loro casa onorata dalla Madonna con tali prodigi, pensarono di donare tanto la casa, quanto lo storico quadro della Madonna Odigitria.
La casa fu abbattuta e al suo posto vi venne eretta una chiesa allora architettata dal monrealese Pietro Novelli.
Vi fu pure eretta una confraternita e , adossato ad essa, un collegio in onore della Madre di Dio che comincio' (quest'ultima) ad operare grazie e favori incessantemente, per cui vi accorreva molta gente, anche da punti lontani della Sicilia, specialmente il martedì dopo la Pentecoste, in cui si celebrava la sua festa; in modo da essere stimata una delle piu' celebri immagini venerate in Sicilia.
In due periodi dell'anno (il mese di maggio e la prima quindicina di agosto), per antichissima tradizione moltissimi arbëreshë vi si recano prima dellalba ad ascoltare la messa.




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