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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Castello Beccadelli-Marineo

Castello Beccadelli-Marineo

PiazzaCastello



Realizzato nel 1553 da Francesco Beccadelli Bologna su di una preesistente fortezza fatta costruire da Carlo D'Angiò, si erge su una parete rocciosa a strapiombo sulla valle. Con certezza sappiamo che la prima e più importante costruzione avvenne subito dopo l’epilogo vittorioso che Carlo D’Angio sostenne contro la casa Sveva per la conquista della Sicilia e dell’Italia Meridionale. Poiché il suo potere e la sua fortuna si basava sulla sua forza militare egli coprì i suoi territori di castelli innalzati nei punti di notevole interesse strategico. Al tramonto della potenza Angioina, scacciata dalla Sicilia in seguito al moto popolare dei Vespri, seguì il dominio della casa D’Aragona, un periodo buio caratterizzato dall’anarchia baronale e da lotte fraticide. Il Castello Angioino e il vicino centro urbano, per l’importanza strategica, parteciparono attivamente a questa lotta tra famiglie nobili contro il potere centrale, fino a riportarne danni tali che il nucleo abitato venne cancellato e il maniero semidistrutto. Nel XVI secolo l’imperatore Carlo V investì del feudo di Marineo Francesco Beccatelli Bologna, "Don Franciscus a Bononia", questore dell’isola e signore di Cefalà e Capaci, il quale nel 1553 diede origine all'odierno centro abitato con la costruzione di cento dimore, seguite presto da altre duecento, per opera del figlio Gilberto, che nello stesso tempo diede inizio ai lavori di ricostruzione e riparazione dei resti del castello, che venne trasformato in un palazzo residenziale. L'edificio non era circondato da possenti mura difensive, bensì da capaci granai e da un muro coperto di feritoie sulla rampa di accesso al piano nobile, forma di difesa, non da agguerriti eserciti ma da briganti di strada. Esso è costruito su diversi piani anche per adattarsi alla conformazione del terreno. Al pianterreno sono localizzati i magazzini e i locali per l'ammasso e per la lavorazione dei prodotti agricoli. Il piano nobile contiene numerose e ampie stanze dove in alcune sono ancora presenti tracce di decorazioni. Nel lato prospiciente la piazza vi è incastonato lo stemma della famiglia Beccadelli.
Attualmente ospita dal 2003 il Museo Archeologico Regionale della Valle dell'Eleuterio.La conservazione dei materiali provenienti dalle indagini archeologiche, condotte in anni recenti da Francesca Spatafora, ha trovato, infatti, collocazione nel castello. Il Museo accoglie reperti provenienti dall'intero comprensorio di Marineo ma,soprattutto, dai diversi insediamenti distribuiti lungo il corso del fiume Eleuterio, che fin dall'antichità costituì una realtà idrografica di fondamentale importanza per il collegamento tra la costa tirrenica settentrionale e l'entro terra. Troviamo materiale punico (Statuette, arule e monete), corredi funerari ellenistici (lekythoi, crateri) e tardo romani (bicchieri di vetro, monili, oggetti d'uso comune), frammenti di anfore invetriate arabe e di epoca normanno-sveva.

Orari: Mar./Sab. 9,00-19,00 (chiusura biglietteria ore 18,30); Dom. e festivi 9,00-13,30 (chiusura biglietteria 13,00)
Maggiori informazioni: http://wwhttp://www.comune.marineo.pa.it/cultura/castello.htm
http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/database/page_musei/pagina_musei.asp?ID=101&IdSito=110
tel. 091 8726491




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