Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Fontana
La fontana d'Ercole, realizzata nel 1756 dall' artista catanese Orlando caratterizza un angolo della piazza Sedici Maggio, meglio noto con l'appellativo di "piazzetta Ercole" in onore dell'eroe della mitologia greca. Una fontana intorno alla quale c'è stata nel corso dei decenni, una fioritura di storielle, sovente confutate dai documenti d'archivio, come quella che la vorrebbe proveniente dalla piazza del palazzo senatorio di Noto antica. In realtà essa fu commissionata all'Orlando da una famiglia borghese come attesta un documento a firma di un notaio dell'epoca, trovato per puro caso da un appassionato fra un mucchio di vecchie carte. La fontana raffigurava il riposo dell'eroe dopo l'uccisione del leone Nemeo. In seguito ad un adattamento della statua realizzato nel 1838, del leone resta purtroppo soltanto la zampa dell'arto di destra che non potè essere rimossa come il resto del corpo ed i cui artigli, venuti a cadere all'altezza dell'inguine hanno dato luogo ad alcune colorite fantasticherie. Ma la statua ha anche un valore simbolico per la città in quanto fu proprio fra le braccia d'Ercole che nella notte tra il 15 ed il 16 maggio del 1860 alcuni giovani rivoluzionari notinesi issarono il primo tricolore della rivoluzione garibaldina con la scritta " Morte a chi tocca questo vessillo". Durante i lavori di restauro la Soprintendenza si è accorta che, in seguito allo spostamento dalla piazza Municipio alla collocazione nella piazzetta Ercole, la fontana era stata rimontata male. Ciò ha richiesto una variante al progetto originario. Grande la sorpresa soprattutto quando, durante l'operazione di pulitura, sono venute in luce dall'impasto nel quale erano letteralmente "annegate", alcune parti, come ad esempio i tritoncini fino ad oggi nascosti, ma anche i putti inglobati per una buona metà nella muratura. Con la pulitura, ha spiegato la dirigente della sezione beni architettonici Mariella Muti, si è visto chiaramente che i putti (nella foto) ad esempio non erano appiattiti sul prospetto, come sembrava in apparenza, ma piuttosto incastrati nella malta usata per legarli al resto del gruppo originario. I saggi effettuati hanno evidenziato gli errori fatti all'atto del secondo assemblaggio dopo la rimozione. Oggi l'intera fontana è stata configurata in maniera più giusta e più conforme all'originale, considerato che i tecnici non hanno potuto disporre di disegni originali. E' chiaro a questo punto che il progetto fatto, relativo alle operazioni di routine (fissaggio, pulitura, integrazione etc.,) non poteva bastare. Da qui è scaturita la necessità di effettuare una perizia di variante. In merito al materiale usato per la realizzazione della fontana, la Muti ha precisato che la parte superiore costituita dal gruppo originario, cioè dalla statua di Ercole, da putti, delfini, tritoni e fontanelle, è in marmo bianco di Carrara. Il basamento nato in un momento successivo è di muratura rivestita in marmo rosso, come di malta è il materiale usato per l'assemblaggio dei pezzi in marmo.