Arma: d’oro e di nero, al leone dell’uno all’altro. |
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Da Guglielmo di Aceto conte di Pelago nacque Roberto di Aceto conte di Aucense genero del re Ruggero come appare da due donazioni una del 1085 fatta alla chiesa di Patti e l’altra del 1093 fatta alla chiesa di S. Pietro e Paolo d’Itala. Roberto fu padre di Guarino, gran cancelliere del regno di Sicilia e gran camerlengo, da cui venne Guidalotto, padre di Torre ed avo di Recco come afferma l’abate Giuseppe Planzone. Guglielmo, figlio di Recco, ebbe nel 1312 la cittadinanza palermitana e nell’anno 1332 occupò l’eccelsa carica di Pretore di Palermo e fu padre di Giacomo gran giustiziere e maestro giustiziere del Val Demone. Pietro, figlio di quest’ultimo, ebbe nell’anno 1358, per concessione del re Ludovico e della regina Giovanna, l’annua rendita di once 100 d’oro con l’obbligo di un paio di guanti per servizio militare. A Pietro succedette il figlio Giovanni ed a questi Nicolò regio milite e primo ordinario cameriere di re Martino, dignità confermate a 1 giugno 1476 a Pietro e Nicolò di Aceto, figlio e nipote di Alfonso figlio del suddetto Nicolò. Per certi tumulti succeduti nel regno, e precisamente in Troina, Nicolò di Aceto di Pietro veniva eletto nell’anno 1500 vicario generale di detta città, nella quale portatosi, sposò Maddalena de Ferrari, da cui si ebbe Giacomo, trapiantando in tal guisa in Troina la sua famiglia. Morì Nicolò in Troina nel 1540 dopo aver fatto il suo solenne testamento a 15 settembre di detto anno in notar Vincenzo Gravina. Giacomo di Aceto sposò Paola Tortoreto (o Tortorici) come per capitoli matrimoniali in notar Antonino Lo Presti a 22 dicembre 1582 e celebrò il suo testamento in notar Girolamo Barone a 16 agosto 1589, lasciando erede universale il proprio figlio a nome Michelangelo, battezzato in Troina a 2 dicembre 1586. Sposò costui Aurelia Falco e Lanza, come per capitoli matrimoniali in notar Giovanni Tedesco a 27 ottobre 1608, dalla quale fu reso padre di Giuseppe, battezzato in Troina a 12 ottobre 1613. Questi contrasse matrimonio con Francesca la Vignera, come per capitoli matrimoniali in notar Giuseppe Gravina a 13 marzo 1650 e testò in notar Vincenzo Pinelli di Nicosia a 10 settembre 1667 lasciando erede universale il figlio Cesare, battezzato in Troina a 2 luglio 1660. Cesare de Aceto e la Vignera sposò Antonia Planes, fu capitano di Troina negli anni 1692 e 1695 e proconservatore di detta città nel detto anno 1695, fu padre di Francesco, paggio del re Vittorio Amedeo II di Savoia. Francesco de Aceto e Planes sposò Giuseppa Capra, come per capitoli matrimoniali in notar Ignazio Sottosanti di Nicosia a 5 dicembre 1723, dalla quale ebbe un figlio a nome Roberto-Maria nato in luglio del 1724 che ottenne a 12 maggio 1760 dal Senato Palermitano ampio attestato di nobiltà; comprò in notar Saladino di Nicosia a 13 maggio 1764 dai coniugi Francesco e Francesca Garigliano la baronia di Casaliarbone della quale fu investito a 27 settembre dello stesso anno, e contrasse due matrimoni: il primo con Antonina Ansaldo, come per capitoli matrimoniali in notar Niccolò Ciavirella di Nicosia a 17 novembre 1741: ed il secondo con Angela Pottino. Dal primo matrimonio ebbe due figli: Francesco e Giuseppe Antonio; dal secondo: Pietro, Giacomo, Anna Maria, Michelangelo, Giovanni, Paolo e Mario. Morì egli a 15 ottobre 1788 a Nicosia dopo aver celebrato il suo testamento in notar Paolo Maria Pratofiorito di Troina a 28 novembre 1785. Francesco de Aceto ed Ansaldo, figlio primogenito di lui, (e primo che incontriamo col cognome Cattani) fu investito a 30 aprile 1789 della baronia di Casaliarbone. Questa famiglia è tuttora fiorente.
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